LA FANCIULLA DEL WEST di Giacomo Puccini

Saturday, 7 August 2010

Siamo alla ‘Polka’, la taverna gestita da un singolare e forte personaggio, Minnie, di cui tutti sono innamorati ma che «il primo bacio deve darlo ancora»; attendendo la sua venuta, gli uomini giocano a carte, sono presi dalla malinconia ("Che faranno i vecchi miei"), e lo sceriffo Rance e Sonora si azzuffano per amore di Minnie. La fanciulla arriva e si mette a leggere la Bibbia ai minatori ("Dove eravamo?"), commentando che «non v’è al mondo peccatore/ cui non s’apra una via di redenzione». Finita la lezione, Rance dichiara a Minnie di essere innamorato di lei ("Minnie, dalla mia casa son partito"), ma lei risponde elusiva, riferendosi all’idea d’amore che si è fatta vivendo con i suoi genitori ("Laggiù nel Soledad"). Giunge uno straniero, lo sconosciuto Dick Johnson che - secondo le leggi del campo - non potrebbe entrare; ma la fanciulla garantisce per lui, riconoscendolo come l’uomo che ha incontrato un giorno sul sentiero di Monterey e ha subito amato. Mentre Minnie e Johnson ballano, i minatori lasciano la taverna per inseguire il bandito Ramerrez; rimasti soli, i due si dichiarano il loro amore ("Quello che tacete") e la fanciulla invita l’uomo nella sua capanna.

La grande scena d’amore fra Johnson e Minnie è interrotta dall’arrivo di Rance e dei ragazzi del campo, che avvertono Minnie che lo straniero non è altri che il bandito Ramerrez. Minnie, sdegnata, caccia fuori l’uomo, che viene ferito e si rifugia ancora nella capanna; la donna per amore lo nasconde nel solaio. Rientra lo sceriffo, e fruga in ogni angolo senza trovarlo; poi, una goccia di sangue che cade dall’alto rivela la sua presenza. Minnie avanza allora una proposta disperata: giocare una partita a poker; se Rance la vincerà, avrà la donna e la vita del bandito. Ma Minnie bara, e ottiene la salvezza per il suo uomo.

I minatori, ancora all’inseguimento di Ramerrez l’hanno catturato e si accingono a impiccarlo. Prima di morire, dichiarando di essere stato «ladro, ma assassino mai», egli rivolge un saluto a Minnie ("Ch’ella mi creda libero e lontano"); ed ella sopraggiunge, e chiede la vita di quell’uomo ai minatori, ricordando gli affanni e i disagi divisi con loro ("Anche tu lo vorrai"). Commossi, gli uomini concedono il perdono a Johnson, che si allontana con Minnie per vivere una nuova vita onesta e serena.

Gran Teatro Giacomo Puccini

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