TOSCA di Giacomo Puccini

Sunday, 8 August 2010

All’interno della Chiesa di Sant’Andrea della Valle, il pittore Cavaradossi scopre il suo vecchio amico, Angelotti, un prigioniero politico che sta scappando e si sta nascondendo dalle guardie della prigione, che lo stanno cercando capeggiate dal cattivo Scarpia, Capo della Polizia. Cavaradossi si impegna ad aiutare il suo amico quando arriva Tosca, gelosa perché ha sentito il suo fidanzato bisbigliare, sebbene sia solo. Il pittore la rassicura e Tosca se ne va ma solo dopo aver concordato un incontro per quella sera. Angelotti riappare, e Cavaradossi lo porta con sé per nasconderlo nella villa fuori città. Coristi e chierichetti arrivano per celebrare il Te Deum, e Scarpia entra cercando Angelotti, portando un tratto solenne al prosieguo.

Tosca ritorna cercando Cavaradossi: le era stato chiesto di cantare quella sera e non poteva incontrarlo come concordato. Scarpia coglie l’occasione per giocare sulla gelosia di Tosca e la riempie di insicurezze tanto che la fa correre alla Villa di Cavaradossi per cercarlo. Scarpia le manda dietro il suo scagnozzo, Spoletta. Con su lo sfondo del Te Deum, Scarpia esprime il suo bruciante desiderio per Tosca, volendo farla arrendere al suo desiderio.

Atto II: Scarpia sta cenando nel suo appartamento a Palazzo. Si può sentire la voce di Tosca in sottofondo, mentre canta durante quell’impegno che aveva preso precedentemente. Cavaradossi viene trascinato dentro per un interrogatorio, ma si rifiuta di cedere il suo amico Angelotti.

Scarpia, infuriato dall’ostinazione del pittore, scrive una nota di convocazione per Tosca. Al suo arrivo Tosca trova il pittore ammanettato, ma la prega con un sussurro di non tradire Angelotti. Cavaradossi viene portato nella stanza accanto, mentre Tosca viene lasciata da sola con Scarpia. Mentre Cavaradossi viene torturato Tosca non è in grado di sopportare le grida di agonia del suo innamorato, quindi rivela il nascondiglio di Angelotti. Cavaradossi viene riportato indietro e sgrida Tosca freddamente; ma Scarpia ha i due proprio dove voleva che fossero e comincia così a mettere in pratica il suo piano diabolico per avere Tosca ad ogni costo.

Ordina che Cavaradossi venga preso e imprigionato a Castel Sant’Angelo, dove verrà fucilato all’alba. Tosca supplica Scarpia di mostrare pietà; Spoletta entra con notizie su Angelotti che piuttosto che essere ricatturato, preferisce morire. Scarpia offre a Tosca un vile accordo: in cambio della liberazione di Cavaradossi vuole una notte di passione con Tosca. Quando Tosca accetta, Scarpia le dice che ci sarà una falsa esecuzione all’alba, dopo la quale lei e il suo innamorato potranno fuggire. Gli firma un lasciapassare, e quando comincia le sue odiose avance Tosca afferra un pugnale preso dal tavolo imbandito di Scarpia stesso. Atto III: Alba, su un parapetto di Castel Sant’Angelo.

Cavaradossi viene prelevato dalla sua cella e condotto in alto, preparandosi per la sua esecuzione. Tosca arriva e gli spiega che gli spari delle baionette saranno a salve, e che ha messo fine per sempre ai malefici di Scarpia. Sognano del loro futuro felice insieme, mentre gli esecutori si mettono in fila e portano a termine l’esecuzione. Quando tutti se ne sono andati, Tosca dice al suo amore di alzarsi. Ma lui rimane fermo. Orrore e incredulità per Tosca quando toglie il velo che è stato messo sul corpo di lui e scopre che Scarpia l’ha ingannata e che il suo amore è morto. Spoletta corre su per arrestare Tosca, avendo trovato il corpo esanime di Scarpia, ma Tosca ha un’altra idea: si getta dal parapetto suicidandosi.

 

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