ENEIDE, UN RACCONTO MEDITERRANEO

Thursday, 21 July 2016

ENEIDE UN RACCONTO MEDITERRANEO

progetto e regia di Sergio Maifredi
consulente letterario Andrea Del Ponte

Ore 21,30
Rotonda sul Pontile di Tonfano, Marina di Pietrasanta
Ingresso € 10

La fortuna strepitosa dell’Eneide ha reso il testo di Virgilio uno dei libri fondativi della cultura occidentale. Quella di Virgilio è l’ennesima variante di un mito complesso che aveva alle spalle già un millennio di vita e che nel corso dei secoli ha continuato ad arricchirsi e modificarsi.
Da quel crogiolo di storie che è la guerra di Troia, da quel vero e proprio Big Bang dell’universo mitologico greco romano, Enea, l’eroe di Virgilio, era destinato a salvarsi, a differenza di eroi come Achille o Ettore il suo destino non era circoscritto al presente, ma abitava per vocazione la dimensione del futuro.
Eneide è un racconto antico e al tempo stesso nostro contemporaneo: sul Mediterraneo, è stato detto, si fonda l’Europa e sul Mediterraneo si sta consumando la frattura politico e sociale dei popoli diversi che su questo mare si affacciano.
Sergio Maifredi

Canto la lotta di un uomo che, profugo da Troia
la storia spinse per primo alle sponde del Lazio:
la violenza celeste, e il rancore di una dea nemica,
lo trascinarono da un mare all’altro, da una terra
all’altra, di guerra in guerra, prima di fondare la sua città
e di portare nel Lazio la sua religione: origine
del popolo latino, e albano, e della suprema Roma.
Tu, spirito, esponi le intime cause: per quale offesa
o per quale dolore, la regina degli dèi obligò quell’uomo
così religioso, a dover affrontare tanti casi, tante
fatiche: miseria di passioni nei cuori celesti!
Traduzione Pier Paolo Pasolini

21 luglio 2016
ENEIDE UN RACCONTO MEDITERRANEO
LIBRO II – Troia espugnata
MASSIMO WERTMULLER

La poesia di Virgilio appare come una drammatica cronaca attuale: città in fiamme, profugo, esule, barca, mare.
Sono parole che, nude e scarne, creano un ponte tra la distanza altrimenti astratta tra noi ed Enea.
I Troiani in fuga dalla città in fiamme raggiungono Cartagine e qui vengono accolti da Didone.
Durante il banchetto, Enea racconta la sua storia e le sue vicende e i fatti che hanno provocato il fortuito arrivo della sua gente da quelle parti, a partire dalla caduta di Troia.
L’astuto Ulisse aveva trovato il modo di riuscire ad entrare nella città facendo costruire un enorme cavallo di legno, che avrebbe racchiuso, nascosti al suo interno, lui e alcuni dei migliori guerrieri greci.
I Troiani, all’oscuro di tutto, ingannati dal greco Sinone che aveva millantato loro la partenza dei greci (poi rivelatasi falsa) e incuriositi dal cavallo, avevano deciso di trasportarlo dentro le mura della città, incuranti delle profezie di Cassandra e di Laocoonte.
Usciti nottetempo dal cavallo, i guerrieri greci mettono Troia a ferro e fuoco. Enea, svegliato all’improvviso dal fantasma di Ettore vede con orrore che cosa sta succedendo. Radunati alcuni guerrieri, organizza la fuga dalla città.
Enea racconta quindi la sua fuga con il figlio Iulo e il vecchio padre Anchise caricato sulle proprie spalle: sua moglie Creusa non riesce a fuggire con loro e muore nella città che brucia: appare come ombra a Enea, raccomandandogli di vigilare sempre sul loro figlio.

La Versiliana Festival

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