RENZO ARBORE - e l’Orchestra Italiana

Viernes, 10 Agosto 2012 -

Sono passati ormai più di vent’anni da quando Renzo Arbore, grande appassionato di tutta la musica e profondo estimatore della Canzone Napoletana Classica, volle inseguire un suo personale "sogno": quello di far nascere una sua orchestra, un'orchestra "italiana" con chitarre, mandolini, voci e cori dei musicisti, percussioni, fisarmonica e tastiere, per rilanciare in Italia e all'estero la Canzone Napoletana Classica. 

Dopo il debutto internazionale de "L'Orchestra Italiana" al prestigioso Montreux Jazz Festival (1991), in cui Renzo Arbore fu battezzato da Quincy Jones come "The new italian renaissance man"... della musica e dello spirito creativo italiano, seguono centinaia e centinaia di concerti nei principali teatri e piazze d'Italia, e poi quelli indimenticabili al Radio City Music Hall, al Madison Square Garden ed alla Carnegie Hall di New York, alla Royal Albert Hall di Londra, all'Olympia di Parigi, sulla Piazza Rossa di Mosca, e tanti altri ancora in Canada, Australia, Brasile, Giappone, Argentina, Venezuela, Tunisia, Spagna, Malta, Montecarlo etc. fino ad arrivare, agli inizi del 2007, alla strepitosa accoglienza avuta in Cina nei teatri di Pechino, Shanghai, Hangzhou, Tianjin e Nainjin, da cui è stato tratto anche un speciale televisivo andato in onda alla vigilia delle Olimpiadi cinesi.

Partito dal modello un pò naif delle orchestre napoletane, quelle dei primi del '900, dove le voci ricche di pathos dei cantanti si sposavano con i ritmi coinvolgenti delle strade di Napoli, recuperato in prima fila il suono dei dimenticati mandolini, Arbore si diverte anche a sperimentare originali contaminazioni con alcune sonorità e ritmi: rock, blues, country, reggae, sudamericani. Immesse così nuove energie ritmiche a supporto di inedite ed accattivanti sonorità, Arbore e L'Orchestra Italiana riescono a riportare all'attenzione del grande pubblico, italiano ed estero, la melodia classica napoletana come musica di "oggi", ancora viva e capace di esprimere le emozioni più intense e travolgenti. Impresa non facile nè scontata, semmai controtendenza...

 Nelle mani di Arbore e dei suoi 15 talentuosi musicisti (tutti grandi solisti del proprio strumento) sono tornate così a risplendere di nuova luce alcune preziose gemme di questo patrimonio, in una costante rivisitazione in cui viene esaltata la poesia, il divertimento, la straordinaria "bellezza", la "contemporaneità". Ricordiamone alcune: "Era de maggio", "Voce 'e notte", "Luna Rossa" "Malafemmena", "Dicitincello vuje", "Reginella", "Munasterio 'e Santa Chiara", "Comme facette mam¬meta", "Aummo... aummo", "'O Sarracino", "Chella lIà" etc. ma anche "Silenzio cantatore", "Scetate", "Mandulinata a Napule", "LI'arte d"o sole", ''l' te vurria vasà", "Na sera e maggio", "Canzone appassiunata", "Canzone Marenara", "Te voglio bene assaje", e tante altre "prudentemente" rivisitate. Grandi anime e voci ispiratrici quelle di Roberto Murolo e Renato Carosone, affettuosamente ricordate da Arbore in ogni suo concerto.

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