Trappola per topi

Viernes, 17 Febrero 2012 -

Compagnia Attori & Tecnici
Un giallo d'autore ma anche una commedia, che il regista Stefano Messina ha voluto fedele al testo teatrale della Christie (tradotto da Edoardo Erba) e che costituisce l'adattamento dell'altrettanto celebre racconto ‘Tre topolini ciechi', scritto dalla stessa autrice nell'immediato dopoguerra. Nel 1947 la sovrana d'Inghilterra, regina Mary, in occasione del suo compleanno espresse il desiderio di ascoltare alla radio un lavoro della famosa scrittrice, che subito la accontentò e che in seguito si lasciò convincere a tradurre il racconto in testo teatrale. Il successo che seguì alla prima messa in scena, dell'ottobre 1952, lasciò Agatha Christie talmente stupita da affermare, con eccessiva modestia: ‘Non è proprio un dramma, non è proprio uno spettacolo dell'orrore, non è proprio una commedia brillante, ma ha qualcosa di tutte e tre e così accontenta la gente dai gusti più disparati".
Sette più uno i personaggi che si muovono in scena, con tanto di bufera di neve, lampi accecanti , abiti un po' retro e scenografie (firmate da Alessandro Chiti) piuttosto ben congegnate ed utili al mantenimento di un ritmo sempre sostenuto. Il tutto accompagnato da una canzoncina infantile, Tre topolini ciechi, che costituisce il leitmotiv dell'opera, oltre che degli omicidi, e che ha dato il titolo al racconto originario. Circa settanta pagine nelle quali si descrive l'incresciosa e pericolosa situazione in cui si vengono a trovare i giovani coniugi Ralston, albergatori alle prime armi, che insieme ai loro ospiti paganti sono tenuti a rispondere alle incalzanti domande del poliziotto Trotter sull'assassinio di una donna avvenuto nella vicina Londra. Tutti sospettati, sospettosi ed immobilizzati dalla neve, condotti con mano ferma e con mente poliziesca dalla regina del giallo.
Quanto alla rappresentazione teatrale, è lodevole la scelta di aver preferito "il tradizionale al contemporaneo a tutti i costi", come ha sottolineato il regista Messina. Apprezzabile soprattutto in tempi nei quali si assiste a volte ad interpretazioni piuttosto discutibili di testi più o meno classici, con espressioni che scadono in diverse occasioni in una volgarità presa a prestito da programmi televisivi di dubbio gusto. 

Teatro dell'Olivo

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